PROGETTO DI RESTAURO E VALORIZZAZIONE  DELLA PIAZZETTA ANTICA PESCHERIA  E DEL VICOLO  MATTEUCCI


PROGETTO ARCHITETTONICO:    Architetto Andrea Savorelli

PROGETTO CULTURALE:    Fondo per la Cultura Forlì

PROGETTO ARTISTICO:    Scuola Elementare “Diego Fabbri”


RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA

1.CENNI STORICI
2.INQUADRAMENTO URBANISTICO E TUTELA
3.RELAZIONE ILLUSTRATIVA
4.INDAGINI POLIMETODOLOGICHE
5.RELAZIONE TECNICA
6.PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICRUEZZA
7.CALCOLO SOMMARIO DI SPESA E QUADRI TECNICI-ECONOMICI
8.CRONOPROGRAMMA
1.CENNI STORICI

Nella Guida di Forlì di Ettore Casadei del 1928 leggiamo, a proposito del Foro Annonario costruito fra il 1837 ed il 1840 su progetto di Giacomo Santarelli,  che questo “è destinato a riunire in un punto solo la vendita delle carni e del pesce, perciò contiene varie botteghe ... ed un loggiato a tre ordini di colonne con appositi banchi di marmo per uso dei pescivendoli” e, di seguito, “Dai verbali esistenti presso l’Archivio del Monte di Pietà risulta che l’antico Scorticaturo (il macello e la vendita delle carni) era situato nell’attuale vicolo cieco di Via Giorgina Saffi, ove scorre il canale, detto allora di Gnocchi [la cui famiglia possedeva il palazzo all’angolo fra via Giorgina Saffi e via Giovan Battista Morgagni sotto al quale scorre il canale] ; il 20 maggio 1731 i locali della pescheria e beccheria trovavansi nei pressi della Piazza San Carlo [fra la torre Civica e la Prefettura allora in via delle Torri]”.
Presso la Raccolta Piancastelli della Biblioteca di Forlì si trova un progetto di Matteo Masotti (1756 – 1825, lo stesso che nel 1876 aveva disegnato la facciata su corso Garibaldi del contiguo palazzo Guarini Matteucci) presumibilmente della fine del Settecento, per la costruzione del macello e della pescheria fra il vicolo Matteucci e corso Diaz, ossia in corrispondenza del “vicolo cieco di via Giorgina Saffi” ricordato dal Casadei.
Quel progetto, del quale tuttora si possono riconoscere alcuni caratteri architettonici nella piazzetta denominata appunto “dell’antica Pescheria”, prevedeva una maggiore larghezza ed un loggiato profondo a tre ordini di pilastri nel lato del vicolo. Vi avrebbero trovato sede i dazieri, il macello sovrastante il canale, con le relative botteghe affacciate alla piazza absidata ed i banchi della pescheria sotto il portico. Il ritmo ed il disegno delle arcate ai lati della piazzetta corrispondono a quel progetto, ma la larghezza appare limitata a circa due terzi. Anche l’affaccio su corso Diaz richiama il progetto di Masotti, a parte l’apertura relativamente recente del voltone.
Il Catasto Napoleonico Pontificio dell’inizio dell’Ottocento registra l’inquadramento urbanistico attuale, con il vicolo denominato “del Macello” che parte dalla “Contrada di San Filippo” ed il complesso comprendente macello e pescheria fra questo ed il “Borgo di Ravaldino”. Si notano anche i brevi tratti scoperti del canale nei cortili interni.



In mancanza di più precise notizie, che potranno emergere nel corso del progetto da realizzare con le scuole, si può quindi ritenere che nell’arco del XVIII secolo questa funzione di pubblica utilità si sia trasferita dalla piazza San Carlo nell’ambito del palazzo Comunale, alla piazzetta oggi denominata “dell’antica Pescheria”, per poi passare al Foro Annonario in piazza Cavour nel 1840.
Quest’ultima opera progettata da Giacomo Santarelli richiama nella forma funzionale, ma in maggiori dimensioni e risultato estetico, tanto il disegno di Matteo Masotti, quanto l’attuale piazzetta.


2.INQUADRAMENTO URBANISTICO E TUTELA


PSC – NTA
Sottozona A 1.3
(Edifici di origine storica costituenti la prevalenza del tessuto edilizio)
1. Tale sottozona comprende le unità edilizie o loro parti che, seppure in carenza di elementi
architettonici ed artistici di pregio, fanno tuttavia parte integrante del patrimonio edilizio storico,
caratterizzandone il tessuto urbanistico.
2. In tale sottozona sono consentite le seguenti categorie di intervento:
manutenzione ordinaria
manutenzione straordinaria, nei limiti di quanto consentito dal restauro e risanamento
conservativo di tipo B
restauro e risanamento conservativo di tipo B
recupero sottotetti (L.R. n.11/98), entro i limiti del risanamento conservativo tipo B.
3. Nei corpi secondari in cui, sulla base della analisi storico-critica da effettuarsi in sede progettuale,
siano riconoscibili interventi recenti che abbiano nella sostanza alterato i caratteri di cui al primo
comma, oppure risulti assente qualsiasi elemento storico-tipologico, è anche consentita la categoria
di intervento di ristrutturazione edilizia.


3.RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Il progetto ha come obbiettivo il restauro e la valorizzazione della Piazzetta detta Antica Pescheria e del Vicolo Matteucci allo scopo di costituire un percorso sicuro di stretto collegamento fra la Via Giorgina Saffi, dove è ubicata la Scuola Elementare “Diego Fabbri”,  e la Piazza principale della città dedicata ad Aurelio Saffi.
Il percorso sarà valorizzato dalla esposizione permanente di opere in ceramica create dai bambini all’interno di un laboratorio estivo organizzato per questo specifico intervento.
Si intende inoltre mettere in atto una serie di provvedimenti che consentano al luogo restaurato di essere mantenuto indenne dagli atti di vandalismo ai quali è stato fino ad oggi sottoposto.
L’intervento non prevede alcuna modificazione architettonica, ma è più che altro una ripulitura delle superfici murarie da imbrattamenti e scritte; le altre lavorazioni previste  sono riferite al rifacimento degli intonaci nell’androne di accesso dal Corso Diaz che si presentano fortemente degradati; nel parziale rifacimento degli intonaci nella fascia inferiore delle superfici murarie della  Piazzetta; nella pulizia delle pavimentazioni; nel consolidamento delle soglie in pietra; nel restauro del soffitto in legno dell’androne in accesso dal Vicolo Matteucci; nel restauro delle panchine in legno e di tutte le parti in ferro;  nelle nuove tinteggiature.
Gli interventi saranno preceduti da una serie di indagini a supporto dell’individuazione di un corretto intervento, quali la verifica della tipologia dei sali presenti nelle murature; i saggi stratigrafici sulla volta dell’androne di accesso da Corso Diaz al fine di individuare la presenza di eventuali decori o pitture originali.
Le pareti sono state tutte rimaneggiate; è infatti evidente che gli  intonaci e la pittura sono frutto di interventi recenti.
Il rilievo ha consentito di evidenziare la regolarità di distribuzione degli spazi adibiti in origine alle “Nuove Macellarie e Pescarie”, che si affacciavano nel “cortile” come appare evidente nei disegni storici allegati.
Il Vicolo, in origine definito “cieco”, è fiancheggiato da importanti Palazzi quali Palazzo Foschi, vincolato, che occupa tutto un lato del vicolo e Palazzo Favoni-Miccoli; e nonostante il degrado dovuto ad atti di puro vandalismo, consente di godere di un meraviglioso scorcio.
Nel Vicolo si colloca uno degli accessi al Canale di Ravaldino, coperto con volte di mattoni in fasi diverse, dove sono evidenti testimonianze storiche della città ,  e verso il quale permangono alcun i degli accessi dai quali le donne scendevano per lavare i panni.
La ricca documentazione fotografica  a testimonianza di questa storia “sotterranea” verrà esposta in pannelli posti all’ingresso del Vicolo, corredata da notizie storiche.
A completamento dell’intervento di pulizia verranno collocate le opere dei bambini costituite da formelle in ceramica con disegni floreali poste, come festoni, lungo le pareti dei palazzi del vicolo;  le composizioni negli androni con richiamo all’acqua e al suo mondo ( Canale di Ravaldino) e nuovamente ai fiori; mentre nel cortile della Piazzetta intorno al vecchio glicine, gli spazi saranno ingentiliti da animaletti e farfalle pure in ceramica: da qui il nome del Progetto Artistico “ Fiori Lucertole Bambini Dappertutto”.
La fontana al centro del cortile della Piazzetta sarà nuovamente resa funzionante, come tutta  l’illuminazione.
I cancelli sia di accesso al Vicolo che alla Piazzetta saranno rigorosamente chiusi nelle ore notturne.
Gli spazi restituiti decorosamente alla città, saranno utilizzati per iniziative culturali e di svago anche dei bambini; le vetrine dei negozi di proprietà comunale e attualmente tutti vuoti, saranno fino ad un nuovo uso, affidati ai bambini per l’esposizione di loro opere e progetti.
Questo intervento rappresenta un primo segnale veramente importante e significativo di legame con la città perché vede l’impiego di finanziamenti di  privati cittadini forlivesi  per la sistemazione di un’opera di pubblica utilità; è inoltre il primo progetto pensato, costruito e realizzato con il diretto coinvolgimento di una  Scuola e quindi definibile anche didattico-formativo.

4.INDAGINI POLIMETODOLOGICHE

Prima di dare inizio all’attività di Progettazione Definitiva, si rende indispensabile, nelle superfici oggetto di intervento, l’esecuzione di indagini polimetodologiche  su campioni di intonaco, malta di allettamento e parti del paramento; oltre a saggi stratigrafici nella volta dell’androne in accesso da Corso Diaz al fine di rintracciare l’esistenza di decorazioni pittoriche e tinteggiature originali.
L’esecuzione dei prelievi e dei saggi stratigrafici dovrà essere preventivamente autorizzata dalla competente Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio.
L’intervento consisterà nell’esecuzione di:
campionature in situ per analisi stratigrafiche delle coloriture e delle finiture di superficie;
campionature in situ di intonaci, malte e parti del paramento per l’esecuzione delle analisi relative alla tipologia dei sali presenti nel supporto e alla loro percentuale;
consulenza specifica al progetto diagnostico corredato da relazioni tecniche e documentazione fotografica.
L’atto esecutivo dell’indagine dovrà essere eseguito da personale specializzato e restauratori qualificati.
I risultati e la relativa relazione tecnica  corredata da documentazione fotografica, dovranno essere allegati al Progetto Definitivo ed inviati alla competente Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio.
Le indagini eseguite dovranno inoltre essere messe a disposizione della Direzione Lavori e degli operatori dell’intervento durante l’esecuzione delle opere.



5.RELAZIONE TECNICA

Interventi nelle murature esterne
Da eseguire secondo la seguente metodologia:
pulitura delle superfici per la rimozione di scritte ed imbrattamenti;
rimozione di intonaci ammalorati;

Le principali opere di finitura
rimozione della finta aiuola;
reintegrazione e pulitura della pavimentazione;
restauro delle parti in ferro;
restauro del soffitto in legno;
restauro delle panchine;
restauro della fontana;
pulitura e consolidamento delle soglie in pietra;
tinteggiatura

Gli interventi saranno tutti realizzati nel rispetto dei principi dettati dal restauro e quindi con l’impiego di materiali appropriati e compatibili con l’esistente; tinteggiature e trattamenti di finitura saranno tutti preventivamente sottoposti alla Soprintendenza per l’approvazione esecutiva; le piastrelle decorative saranno incollate con un apposito collante per ceramica e cotto a base di calce idraulica naturale, leganti idraulici ed inerti puri.





Decorazione del vicolo e della piazzetta

Lungo tutto il percorso saranno collocate mattonelle decorate in altorilievo e dipinte a motivi floreali.
La dimensione delle mattonelle, di forma quadrata o rettangolare, è varia.
I festoni lungo il vicolo sono realizzati con mattonelle di dimensioni: 10x10, 15x15, 20x20; le mattonelle saranno posizionate al di sotto della riga di demarcazione che evidenzia la parte di frequente ritinteggiatura per maggior degrado.
Il pannello nell’androne in accesso al Vicolo Matteucci sarà realizzato con mattonelle fino ad una dimensione complessiva pari a 350x100; mentre le composizioni poste ai lati nell’arco di accesso al cortile della Piazzetta al termine dell’androne dal Corso Diaz,  saranno realizzati con mattonelle fino ad una dimensione complessiva pari a 60x80.
Gli elementi liberi avranno dimensioni variabili tra i 5 ed i 20 cm.
Nella collocazione degli elementi si terrà conto naturalmente, delle aperture presenti nella pareti quali finestre, portoni, botole,ecc…
Anche la scelta del “soggetti” floreali e delle tonalità dei colori, comunque delicata, non sarà casuale ma seguirà un criterio “estetico” e “topografico” in quanto la decorazione sottolineerà le caratteristiche dei luoghi sui quali viene effettuato l’intervento.
Così ad esempio presso i punti di possibile accesso al canale, i motivi decorativi richiameranno la vegetazione acquatica e potranno essere privilegiate tonalità fredde, che richiamino la freschezza e la trasparenza dell’acqua.



6.PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA
Obiettivi del Piano di Sicurezza e Coordinamento

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) relativo ai lavori di “Restauro e valorizzazione della Piazzetta Antica Pescheria e di Vicolo Matteucci a Forlì ”, dovrà essere redatto ai sensi dell'art. 4, c. 1, lett. a, del D.Lgs. n. 494/96, come modificato dal D.Lgs. n. 528/99.
Nella redazione dovranno essere contemplate, oltre alle normative sulla prevenzione infortuni e salvaguardia della salute nei luoghi di lavoro, la seguente normativa specifica sui piani di sicurezza:
D.Lgs. 14 agosto 1996, n. 494, come modificato dai D.Lgs. n. 528/99, 276/03, 251/04 - Attuazione della direttiva 92/57/CE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili (art. 12);
Legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modifiche ed integrazioni (art. 31);
D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554 - Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici (art. 41);
Progetto norma UNI “Piani di Sicurezza” agosto 1999;
“Linee guida per la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento ex art. 12 del D.Lgs. n. 494/96” febbraio 2000;
DPR 3 luglio 2003, n. 222 - Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili;
D.Lgs. 8 luglio 2003, n. 235 - Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori.
Il PSC è parte integrante del Contratto d'Appalto delle opere in oggetto e la mancata osservanza di quanto previsto nel PSC costituisce violazione delle norme contrattuali.
Il PSC si dovrà comporre delle seguenti sezioni principali:
Analisi del contesto ed indicazione delle prescrizioni volte a combattere i relativi rischi rilevati;
Organizzazione in sicurezza del cantiere, tramite:
relazione sulle prescrizioni organizzative;
lay-out di cantiere;
Coordinamento dei lavori, tramite:
pianificazione dei lavori (diagramma di GANTT) secondo logiche produttive ed esigenze di sicurezza durante l'articolazione delle fasi lavorative;
prescrizioni sul coordinamento dei lavori, riportanti le misure che rendono compatibili attività altrimenti incompatibili;
individuazione, analisi e valutazione dei rischi e relative prescrizioni di sicurezza per ogni fase lavorativa;
Stima dei costi della sicurezza;
Allegati.
Il PSC dovrà essere consegnato al Committente ( Fondo per la Cultura città di Forlì ) insieme al Progetto Esecutivo dell’intervento e prima della fase di scelta dell'esecutore dei lavori. Dovrà essere consegnato alle ditte invitate a presentare le offerte o esser messo a disposizione delle ditte intenzionate a partecipare alla gara d'appalto.
L'impresa appaltatrice o capo gruppo dovrà consegnare copia del PSC alle altre imprese esecutrici prima della consegna dei lavori.
Entro dieci giorni dall'inizio dei lavori deve essere presa visione da parte dei Rappresentanti dei lavoratori delle imprese esecutrici.
Sono ammesse integrazioni al presente PSC da parte dei datori di lavoro delle Imprese esecutrici, da formulare al Coordinatore per l'Esecuzione dei Lavori, l'accettazione delle quali non può in alcun modo comportare modifiche economiche ai patti contrattuali.
Si rammenta che la violazione da parte delle Imprese e dei Lavoratori autonomi agli artt. 7, 8 del D.Lgs. n. 494/96, come modificato dal D.Lgs. n. 528/99, e alle prescrizioni contenute nel PSC costituisce giusta causa di sospensione dei lavori, allontanamento dei soggetti dal cantiere o di risoluzione del contratto.
Le imprese esecutrici, prima dell'esecuzione dei rispettivi lavori, devono presentare il proprio Piano Operativo di Sicurezza (POS), da intendersi come piano di dettaglio del PSC, al Coordinatore per l'esecuzione. Non possono eseguire i rispettivi lavori se prima non è avvenuta l'approvazione formale del POS da parte del Coordinatore per l'esecuzione.
L'Appaltatore o il Concessionario, entro trenta giorni dall'aggiudicazione e comunque prima della consegna dei lavori, redige e consegna il POS (complessivo) alla Stazione Appaltante.
Anche in questo caso i lavori non potranno darsi inizio se non è avvenuta la formale approvazione del POS da parte del Coordinatore per l'esecuzione.
È fatto obbligo, ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. n. 494/96 e successive modifiche, di cooperare da parte dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, al fine di trasferire informazioni utili ai fini della prevenzione infortuni e della tutela della salute dei lavoratori.
Spetta al Coordinatore per l'esecuzione organizzare tra i datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi la cooperazione e il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione.
Il Coordinatore per l'esecuzione, periodicamente e ogni qualvolta le condizioni del lavoro lo rendano necessario, dovrà provvedere a comunicare al Committente o al Responsabile dei Lavori, se designato, lo stato d'andamento dei lavori, in relazione all'applicazione delle norme riportate nel D.Lgs. n. 494/96 e successive modifiche e delle prescrizioni contenute nel presente PSC.

Piano Operativo di Sicurezza

Le imprese esecutrici prima di iniziare i lavori dovranno produrre un POS.
Il POS è redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle Imprese esecutrici, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modificazioni, in riferimento al singolo cantiere interessato.
Esso contiene almeno i seguenti elementi:
a) I dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono:
il nominativo del Datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere;
la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'Impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi sub affidatari;
i nominativi degli Addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla Gestione delle emergenze in cantiere, del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza aziendale o territoriale, ove eletto o designato;
il nominativo del Medico competente ove previsto;
il nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
i nominativi del Direttore Tecnico di cantiere e del Capocantiere;
il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'Impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa;
b) Le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall'Impresa esecutrice;
c) La descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;
d) L'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere;
e) L'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza;
f) L'esito del rapporto di valutazione del rumore;
g) L'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere;
h) Le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto;
i) L'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere;
j) La documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere;
k) Il Cronoprogramma dei lavori continuamente aggiornato.
Il Piano Operativo di Sicurezza (POS) dovrà essere costantemente aggiornato sulla scorta delle variazioni programmate od impreviste e in tutti i casi di sub-affidamenti non pianificati.
Il Piano Operativo di Sicurezza è da considerarsi Piano Complementare di dettaglio del Piano di Sicurezza e Coordinamento.


7.CALCOLO SOMMARIO DI SPESA E QUADRI TECNICI-ECONOMICI


Lavorazioni € 39.862,33
Oneri € 2.500,00
Spese tecniche € 3.986,23
IVA ed Imposte  € 5.113,20

Q.E. complessivo                            €    51.461,76


Il progetto è interamente finanziato attraverso sponsorizzazioni.


8.CRONOPROGRAMMA

La previsione è di fare eseguire la prima fase dei lavori entro il mese di ottobre potendo in tal modo avere le superfici pronte affinché nella seconda fase possano essere applicate alle pareti le ceramiche prodotte da gli alunni della Scuola Elementare “Diego Fabbri nell’apposito corso estivo.
 
Copyright © 2024 Fondo per la Cultura - Comune di Forlì. Tutti i diritti riservati.
Joomla! è un software libero rilasciato sotto licenza GNU/GPL.